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Olafur Eliasson. Nel tuo tempo. La nuova mostra di Palazzo Strozzi. Nell'immagine si vede Elena davanti a Beauty, opera storica dell'artista islandese

La nuova mostra di Palazzo Strozzi. Olafur Eliasson: “Nel tuo tempo”

Sommario

Questa mostra mi ha fatto tornare in mente perché durante gli anni di studio all’università mi ero appassionata all’arte contemporanea.

Il primo viaggio che ho compiuto quindi è indietro nel tempo, ma tanti altri viaggi in realtà si sono aperti in me visitando “Nel tuo tempo” di Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi.

Olafur Eliasson. “Nel tuo tempo”: il mio, il tuo, quello di ognuno di noi.

Il primo pensiero che mi è venuto in mente dopo aver visitato per la prima volta la mostra di Olafur Eliasson è che questa mostra è per tutti; tutti dovrebbero visitarla. Spesso invece si sente dire che l’arte contemporanea è per pochi iniziati, e il grande pubblico è intimidito, pensando di non poter capire quello che l’artista ha creato. 

Questa è una sorta di arroganza artistica che mi sembra invece totalmente distante da ciò che la mostra “Nel tuo tempo” di Olafur Eliasson è. 

L’artista è alla ricerca di un contatto con tutto ciò che lo circonda, è interessato a tutto e tutti, con uno sguardo che tutto comprende, anche noi visitatori, anche le nuvole che passano indifferenti nel cielo sopra Firenze.

Percepito, Vissuto, Esperito.

Vi sono moltissimi attori in gioco in questa mostra, potremmo iniziare dal contenitore: Palazzo Strozzi, che qui diventa anche protagonista; i visitatori che agiscono e interagiscono; ma anche la luce; il tempo atmosferico e l’artista.

L’artista ci spinge dunque a riflettere su una serie di elementi che normalmente non vengono percepiti, ma che sono fondamentali nel nostro esperire l’arte, come nell’esperire la natura o le nostre città e società.

Pensiamo ad alcune esperienza che abbiamo vissuto: trovarsi su una spiaggia assolata e deserta, cantare ad un concerto di notte con altre 10.000 persone, girovagare per le strade di Firenze durante il lockdown, trovarsi alla partenza della maratona di New York, camminare nella neve fresca nel silenzio più totale. Queste esperienze coinvolgono noi, la nostra mente e il mondo che ci circonda e noi le cataloghiamo come esperienze. Ma quante volte viviamo in modo inconsapevole, senza fare esperienza? Ecco che “Nel tuo tempo” stimola in me delle riflessioni su come poter fare esperienza in ogni momento della mia vita, in cui più che vivere, molte volte forse sopravvivo.

Olafur Eliasson Nel tuo tempo. l'opera che si vede nella foto è how do we live together? Quando si visita la mostra si viene travolti da molte domande come quella posta nel titolo dall'artista.
Olafur Eliasson: Nel tuo tempo. How do we live together?, 2019

Diventare consapevole di me, di dove mi trovo, di chi mi circonda, hic et nunc e non solo nello spazio privilegiato dell’arte. Questo per me è stato uno dei messaggi più forti che mi sono arrivati dalla mostra di Olafur Eliasson Nel tuo tempo.

Olafur Eliasson fa delle opere cosiddette site-specific ma ci dice in fondo che ogni luogo in ogni momento è degno della nostra esperienza. Può essere Palazzo Strozzi, ma anche la fermata della metropolitana.

Non è tutto bianco o nero

No, le cose non sono proprio come appaiono. Ci sono alcune opere che giocano su questa ambiguità: specchi, luce, riflessi, spazi che ci spiazzano, e questo essere spiazzati per donne e uomini di una società che deve sempre avere la risposta giusta, risulta problematico.

E se invece la domanda contasse infinitamente più della risposta?

E se crescessimo alunni che sanno porre domande piuttosto che rispondere a quelle che gli vengono fatte quotidianamente?

Le visioni note sono spazzate vie nella mostra di Olafur Eliasson: nel tuo tempo. Modi nuovi di vedere vengono richiesti allo spettatore, come nell'opera Your timekeeping window del 2022
Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, Your timekeeping window, 2002

Il nostro mondo di certezze così inizia a traballare, così come anche la visione della storia e la nostra posizione nel mondo.

“Dobbiamo rinunciare al nostro antropocentrismo. La terra è molto più degli esseri umani, e la biodiversità non sembra sentire la nostra mancanza. tutt’altro”.
A. Krenak (idee per rimandare la fine del mondo, 2020) proveniente dal catalogo della mostra.

Il traballare è rischioso, ma dobbiamo imparare a farlo, così come i bambini che iniziano a camminare. Pensate alla gioia del loro piccolo corpo che scopre e si relaziona con lo spazio che li circonda, e si appoggiano fiduciosi alla nostra mano e imparano a camminare. 

Lo spazio, il movimento e le persone che ci circondano sono tutti temi cari a Olafur Eliasson, che lo rendono veramente artista, perché lo rendono umano…

Umano, umanità, umanesimo

Uscita dalla visita ecco che un milione di domande mi si accavallavano nella mente. Cos’è il tempo? Cosa sono i colori? Cosa è un’opera d’arte? Come la mia percezione è legata a quello che so e non a quello che vedo e di cui faccio esperienza? Come mi rapporto agli altri? Come considero gli altri? Cosa do per scontato nella mia vita? Quali sono i privilegi e le forme mentali presenti nella mia vita di cui non mi rendo conto? Cosa umano e umanità significano?

Bellezza

Tutte queste domande potrebbero essere stimolate dalla lettura di un saggio, da un testo filosofico, cosa che peraltro l’artista ammette come parte integrante del suo processo creativo, ma Olafur Eliasson va poi oltre e cerca nel mezzo artistico il modo per rifletterci su. A delle riflessioni critiche, provenienti da alcune letture, aggiunge poi la sua riflessione artistica. O meglio, il suo modo per rifletterci su è proprio attraverso l’arte, che diviene poi spazio per una riflessione condivisa con noi spettatori. 

Ed è qui che si riconosce il vero artista. Ti trovi a camminarci di fianco, a condividere un pezzetto della tua strada con la sua, ti trovi davanti a una sua opera fatta di luce, colore, un’opera in un certo senso immateriale, ma allo stesso tempo tangibile e bella.

Voglio usare la parola bandita dall’arte contemporanea, la parola tabù, e voglio usarla per definire le opere di Olafur Eliasson: belle. Senza bisogno di aggiungere altro.

Ci sarebbe molto altro ancora da dire, ma abbiamo tempo… ma come dice il proverbio: chi ha tempo non aspetti tempo. La mostra è aperta fino al 22 gennaio e noi vi aspettiamo per esperirla insieme.

Paola dentro Colour Spectrum Kaleidoscope, opera del 2003 va vista con due occhi, quello fisico e quello dell'obiettivo fotografico. Due visioni diverse che portano ancora una volta ad interrogarci.
Olafur Eliasson: Nel tuo tempo. Colour Spectrum Kaleidoscope, 2003

Olafur Eliasson: Nel tuo tempo – Ma esattamente quando potete visitarla?

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18 e il giovedì fino alle 23.

Potete consultare il sito di Palazzo Strozzi per info riguardo i biglietti della mostra Olafur Eliasson: nel tuo tempo

E potete consultare la nostra sezione calendario per vedere se abbiamo eventuali visite in programma oppure scriverci a info@iconatoscana.it per richiederci una visita privata!

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5 risposte

  1. Buongiorno
    L’articolo di Elena arricchisce ulteriormente la profondità del messaggio dell’artista, a completamento di una presentazione già molto appagante e divertente.
    Molto interessanti e utili anche i due percorsi gratuiti tra le nostre bellezze fiorentine. Grazie davvero
    Valeria e Maurizio

  2. Mostra sorprendente ed interattiva, adatta a grandi e piccini!! Merita davvero farne esperienza diretta!! Grazie Elena della splendida visita!!

  3. Buongiorno impissibilitata a partecipare alla visita guidata del 3 dic (Eliasson) desidererei prenotare la prossima visita nel mese di gennaio o febbrai. Grazie per essere informata.
    Donatella Fallani

    1. Buongiorno Donatella, abbiamo appena riprogrammato la visita da Eliasson per il 14 gennaio alle 15,00. Mi scriva una mail usando il form qui in basso per confermare la sua partecipazione. Grazie, Elena!

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